Dopo aver confermato ufficialmente l’applicazione dei regolamenti MiCA e TFR a partire dal 2024, l’Unione Europea si occuperà a breve di nuove leggi, questa volta applicabili alla finanza decentralizzata (DeFi). Per preparare il terreno ai prossimi dibattiti in seno alle istituzioni europee, l’Association pour le Développement des Actifs Numériques (Adan) ha pubblicato uno studio in cui espone le proprie raccomandazioni per una regolamentazione adeguata a questo settore così particolare
L’Europa cerca di regolamentare il Web3
Mentre gli Stati Uniti faticano a creare una legislazione specifica per il settore delle criptovalute, a causa di un presidente che ha recentemente screditato questi asset al G7, l’Europa si sta concentrando sulla creazione di un quadro giuridico per favorire l’innovazione sul proprio territorio.
Dopo il voto finale della scorsa settimana sul regolamento MiCA (Market in Crypto-Assets), un atto legislativo che regolamenta le società in tutto il continente, l’Unione europea spera di continuare questa tendenza concentrandosi ora sulla finanza decentralizzata (DeFi).
In questo contesto, la Commissione europea si sta preparando a pubblicare un rapporto con l’obiettivo di valutare la crescita della finanza decentralizzata (DeFi) nel mercato delle criptovalute.
Questo studio esaminerà anche la questione della regolamentazione dei sistemi decentralizzati, che non coinvolgono alcun emittente o fornitore di servizi di criptovaluta, al fine di valutare la necessità e la fattibilità di una regolamentazione specifica per la DeFi.
In uno dei suoi rapporti, l’Association pour le Développement des Actifs Numériques (Adan) propone una serie di approcci per guidare il lavoro dei regolatori europei. Vediamo nel dettaglio le soluzioni proposte da Adan
La situazione della DeFi
Prima di tutto, dobbiamo fare un bilancio. In pochi anni, il settore della finanza decentralizzata è diventato una componente centrale del Web3. A partire dalle piattaforme di prestito e di prestito come Maker e le borse decentralizzate (DEX), il numero di utenti è cresciuto in modo esponenziale dalla metà del 2020.
Tra luglio 2020 e novembre 2021, il valore totale bloccato (TVL) sui vari protocolli è passato da 2 a 180 miliardi di dollari. Al momento in cui scriviamo, il TVL si attesta a 48 miliardi di dollari, lo stesso livello di marzo 2021.

Figura 1 – TVL di tutti i protocolli, in miliardi di dollari
Come promemoria, il valore totale bloccato è un indicatore utilizzato per quantificare la quantità di criptovaluta allocata a uno specifico protocollo, piattaforma o smart contract. Questa misura è essenziale per valutare l’impegno finanziario degli investitori nei confronti delle entità decentralizzate.
Sebbene il TVL dei protocolli abbia subito un brusco calo, in relazione al mercato orso, il numero di utenti di queste applicazioni ha registrato una diminuzione moderata, con un differenziale molto più ridotto tra i dati di novembre 2021 e quelli di maggio 2023.
Ad esempio, il numero di utenti della DeFi è diminuito “solo” del 33% tra novembre 2021 e maggio 2023, mentre il dato relativo alla TVL è stato del 73%, un calo 2,5 volte maggiore.

Figura 2 – Utenti unici mensili sulle applicazioni DeFi
Inoltre, dal giugno 2022, il numero di utenti è in costante aumento, passando da 369.000 a 645.000 al momento in cui scriviamo. Ciò dimostra il crescente interesse dei possessori di criptovalute per le applicazioni di finanza decentralizzata, nonostante il calo del prezzo del Bitcoin.
Tuttavia, è bene sottolineare che queste cifre sono ancora estremamente basse rispetto alla finanza tradizionale. Come sottolinea Adan nel suo rapporto, la DeFi è ancora un settore di nicchia con pochi soggetti istituzionali:
“Sebbene l’adozione della DeFi stia crescendo, non è ancora completamente istituzionalizzata e rimane un mercato innovativo ma di nicchia rispetto alla finanza tradizionale “
Inoltre, senza l’arrivo di attori istituzionali, lo sviluppo della DeFi potrebbe subire una crescita più lenta. Si prevede quindi una regolamentazione di queste applicazioni per incoraggiare l’ingresso di questi soggetti nelle applicazioni decentralizzate.
Le 9 raccomandazioni di Adan per la regolamentazione di questo settore
L’Unione Europea inizierà presto a studiare le diverse modalità di regolamentazione della DeFi. Come per i regolamenti MiCA e TFR, Adan ha un ruolo importante da svolgere con i rappresentanti eletti per ottenere una legislazione che vada a vantaggio sia degli Stati membri sia delle strutture e dei professionisti interessati.
L’associazione, che lavora per la democratizzazione e la regolamentazione dei cripto-asset, ha presentato 9 raccomandazioni per guidare i futuri approcci normativi dell’UE.
Tra queste, la volontà di creare un quadro specifico per la DeFi, le organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) e le monete stabili decentralizzate.
Adan sta anche valutando la creazione di un osservatorio dedicato alla finanza decentralizzata. Il suo obiettivo sarebbe quello di promuovere l’innovazione creando una regolamentazione equa, combinando l’innovazione degli sviluppatori e la riduzione delle attività illecite.
Sullo stesso tema, va notato che la trasparenza dei protocolli, delle interfacce utente e delle soluzioni industriali integrate potrebbero essere mobilitate per ridurre il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo attraverso la DeFi.
Inoltre, una delle raccomandazioni suggerisce che i rappresentanti eletti dovrebbero riunirsi con gli operatori del settore per valutare soluzioni per ridurre i rischi associati alla finanza decentralizzata.
Infine, Adan suggerisce di evitare qualsiasi regolamentazione dei protocolli e dei loro sviluppatori, che sono visti come i pionieri che stanno costruendo il futuro finanziario dell’Europa.