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Il MiCA avrebbe una portata diversa se fosse negoziato oggi, dice l’autorità di regolamentazione finanziaria dell’UE

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Per l’ESMA, il MiCA “avrebbe certamente una portata diversa se fosse negoziato oggi, soprattutto dopo il cosiddetto crypto-winter”.

In una delle sue lettere, l’ESMA incoraggia i fornitori di cripto-asset (CASP) e le autorità nazionali competenti (NCA) a prepararsi per la fase di implementazione e transizione del MiCA – insieme a un chiaro avvertimento per gli investitori.

La lettera riconosce che, nonostante il quadro normativo completo e le linee guida attualmente in fase di definizione da parte delle autorità competenti, i cripto-asset non dovrebbero essere considerati “sicuri” dagli investitori e che i diritti e le tutele previsti dal MiCA non entreranno in vigore prima del 2025.

Secondo l’agenzia, gli abusi di mercato rimangono diffusi nel settore delle criptovalute ed è fondamentale che i consumatori “comprendano” che non avranno accesso a prodotti di società non autorizzate dal MiCA fino al luglio 2026 – e i pericoli associati a ciò.

Secondo Patrick Hansen, Director, EU Strategy & Policy di Circle, i cittadini dell’UE potranno ancora utilizzare servizi non regolamentati provenienti da Paesi terzi, ma l’ambito di applicazione sarà estremamente ristretto. Hansen ha scritto su Twitter che “le imprese non regolamentate dei Paesi terzi non potranno commercializzare i loro servizi nell’UE o rivolgersi in alcun modo ai consumatori dell’UE”.

L’esperto di politiche ha aggiunto che i dettagli di questa esenzione saranno pubblicati dall’ESMA nel primo trimestre, ma “l’ultima cosa che le autorità di regolamentazione dell’UE vogliono vedere, dopo anni di lavoro sul MiCA, è che imprese straniere e non regolamentate aggirino le regole del MiCA attraverso la sollecitazione inversa (esenzione)”, concludendo che l’ambito di applicazione sarà “molto ristretto”, secondo le parole dell’ESMA.

Guardando al prossimo anno, l’ESMA ha inviato ieri un’altra lettera al Consiglio per gli Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) in cui si chiede alle autorità locali di uniformare le condizioni di concorrenza tra gli Stati membri. La lettera include anche una richiesta agli Stati membri di limitare la durata della clausola di salvaguardia a un massimo di dodici mesi.

La clausola di salvaguardia significa che le società di criptovaluta possono continuare a operare in base al quadro giuridico esistente (o alla sua mancanza) fino a quando non verrà concessa o negata loro l’autorizzazione MiCA. Secondo l’ESMA, questa clausola è fondamentale “perché non vogliamo che l’applicazione del MiCA venga ritardata”.

Il portavoce dell’ESMA ha aggiunto un ulteriore contesto alle lettere, concludendo che la loro priorità rimane una “implementazione armonizzata del quadro attuale”, che secondo l’autorità “rimarrà valido con il proseguire degli sviluppi normativi”.

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