L’Africa sta assistendo al ritorno del gold standard con il lancio ufficiale dello Zimbabwe Gold (ZiG) da parte della Reserve Bank of Zimbabwe (RZB). Questa nuova valuta viene introdotta dopo anni di forte inflazione e di ampia dollarizzazione dell’economia nazionale. Tuttavia, conquistare la fiducia del pubblico sarà la sfida principale della banca centrale.
Il gold standard torna in auge in Africa
La Reserve Bank of Zimbabwe (RZB) ha introdotto ufficialmente la sua moneta aurea, lo Zimbabwe Gold (ZiG).
Dopo un periodo di iperinflazione nel 2020 che ha raggiunto il 785%, il tasso di inflazione dello Zimbabwe rimane alto, pari al 55% nel marzo 2024.
Di fronte al crollo della valuta nazionale, molti cittadini dello Zimbabwe hanno adottato l’uso di valute straniere, principalmente il dollaro e il rand sudafricano, portando a una significativa dollarizzazione dell’economia. Le valute straniere sono diventate dominanti nelle transazioni commerciali e quotidiane dello Zimbabwe.
Dopo vari tentativi da parte della Banca Centrale di rifondere la valuta, è stato infine preso in considerazione il ritorno al gold standard.
Prima degli anni Settanta, la maggior parte delle valute era sostenuta da un bene fisico, l’oro. Con la fine degli accordi di Bretton Woods nel 1971, gli Stati Uniti iniziarono ufficialmente a stampare moneta, facendo delle valute fiat e dell’inflazione uno strumento di crescita economica a spese dei risparmi dei cittadini.
Dopo diversi tentativi di rinnovare la valuta, i cittadini dello Zimbabwe continuano a diffidare delle nuove iniziative della Banca Centrale.
Tuttavia, la scorsa settimana, il presidente della RZB ha annunciato di avere 2,1 tonnellate d’oro e l’equivalente di 0,4 tonnellate d’oro in diamanti pronti per la conversione, per un valore totale di 166 milioni di dollari.
Tendenza alla de-dollarizzazione
Gradualmente, il mondo sembra allontanarsi dall’uso del dollaro, verso alternative come le valute locali, il Bitcoin e ora il gold standard.
Nel gennaio 2024, gli Emirati Arabi Uniti hanno effettuato il loro primo pagamento in dirham digitali alla Cina, facendo a meno del dollaro. Nel luglio 2023, Iran, Russia e Cina hanno chiesto pubblicamente la de-dollarizzazione. Nel marzo 2024, i BRICS+ hanno annunciato lo sviluppo di un sistema di pagamento basato sulla blockchain e su una valuta digitale comune.
Dal 2021, El Salvador ha adottato il Bitcoin come moneta a corso legale e ora lo Zimbabwe sta introducendo una moneta sostenuta dall’oro.
Questi sviluppi indicano una tendenza all’indipendenza dal dollaro e da altre valute fiat colpite da un’inflazione corrosiva.
Le valute a offerta limitata come l’oro o il Bitcoin, pur rendendo più difficile l’accesso alla liquidità e la creazione di ricchezza, garantiscono la stabilità del valore a lungo termine, rendendo più certa la loro sostenibilità.

Il prezzo del Bitcoin e dell’oro tenendo conto dell’aumento della massa monetaria in dollari dal 2009
Il grafico qui sopra mostra l’andamento dei prezzi del Bitcoin e dell’oro, aggiustati per l’inflazione del dollaro. Sebbene l’oro non sia riuscito a contrastare l’inflazione dal suo picco nel 2011, ha comunque mantenuto il suo valore dal 2015. All’inizio del 2024, l’oro è salito in modo significativo, superando i 2.300 dollari l’oncia, un nuovo massimo storico.