L’amministratore delegato di Tether, la società che emette USDT, Paolo Ardoino, ha parlato con i media The Big Whale di vari argomenti relativi all’industria delle criptovalute, tra cui la regolamentazione europea, MiCA. Ardoino ha criticato le autorità di regolamentazione europee, affermando che Tether non rispetterà le nuove leggi, il che potrebbe comportare la rimozione della sua stablecoin dalle piattaforme di scambio europee.
Tether sceglie di non regolarsi in Europa
Durante la Paris Blockchain Week, Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha discusso con i media di The Big Whale diversi temi caldi del mondo delle criptovalute.
Durante l’intervista, Paolo Ardoino si è mostrato particolarmente pessimista sul futuro delle aziende del settore all’interno dell’Unione Europea, criticando fortemente la legge MiCA, che entrerà in vigore nel giugno 2024.
Per lui la MiCA è una normativa troppo rigida che tenta di frenare l’adozione delle monete stabili in dollari in Europa, correndo “il rischio di soffocare l’innovazione” e di ostacolare i nuovi servizi sviluppati su infrastrutture blockchain.
Paolo ha detto che Tether potrebbe scegliere di non conformarsi alle normative UE a causa dei vincoli troppo stringenti dell’AMCA. Questa decisione potrebbe costringere gli exchange europei a ritirare USDT dalle loro piattaforme.
La normativa richiede agli emittenti di stablecoin di detenere il 60% delle loro riserve in forma liquida su un conto bancario.
Egli sottolinea che questo requisito riduce notevolmente la flessibilità di rimborso per i suoi clienti e genera un rischio aggiuntivo: quello del fallimento della banca.
Se una banca che detiene una parte significativa delle riserve dovesse fallire, Tether rischierebbe di perdere parte dei suoi fondi, mentre allocare la maggior parte delle riserve in obbligazioni è considerato più sicuro e riduce il rischio di perdere fondi.
Inoltre, il MiCA richiede che le riserve siano allocate tra 6 e 12 banche, a seconda dell’ammontare totale dei fondi. Paolo Ardoino sottolinea che è già difficile trovare una banca in Europa che accetti le società del settore delle criptovalute, quindi trovare da 6 a 12 banche che lo consentano sembra praticamente impossibile.
Dopo la pubblicazione dell’intervista, l’amministratore delegato ha voluto correggere le sue affermazioni in un post sul social network X.
Solo per correggere l’affermazione: stiamo ancora discutendo con l’autorità di regolamentazione in merito alle preoccupazioni che ho espresso nell’intervista, che comporterebbero gravi rischi per le monete stabili regolamentate nell’UE.
I depositi in contanti non assicurati non sono una buona idea.
Dovremmo imparare da ciò che è successo con…
– Paolo Ardoino (@paoloardoino) April 11, 2024
“Per correggere la dichiarazione: stiamo ancora discutendo con l’autorità di regolamentazione le preoccupazioni che ho espresso durante il nostro incontro, che comporterebbero seri rischi per le stablecoin regolamentate nell’UE. [Dovremmo imparare da ciò che è successo con la Silicon Valley Bank e un’altra importante stablecoin negli Stati Uniti. Se una banca fallisce, fallisce anche il contante non assicurato”.
Ecco che il CEO di Tether corregge le sue dichiarazioni e afferma che Tether continua a discutere con le autorità di regolamentazione europee. Sottolinea inoltre che mantenere un’ampia quota di riserve di contanti nelle banche è molto rischioso.
Cita l’esempio dell’USDC, che nel marzo 2023 ha subito una decorrelazione rispetto al dollaro a seguito dell’incertezza sul futuro dei fondi di Circle. Questi fondi erano detenuti in un conto presso la Silicon Valley Bank, che aveva dichiarato bancarotta.